lunedì, Dicembre 4, 2023
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Carne sintetica, marcia indietro sul divieto: in Italia si produrrà come nel resto d’Europa! Tutti gli aggiornamenti

Nel cuore di un dibattito tanto appassionante quanto controverso sul futuro della nostra tavola, l’Italia sembra aver fatto un passo avanti verso la razionalità. Evitiamo però di dare un nome fazioso a questa mossa; il concetto di vittoria o sconfitta non è adeguato quando trattiamo questioni così importanti come la carne, o il cibo in generale. Invece, diamo spazio a una discussione che possa abbracciare le sfumature e le complessità del settore, ovvero quella sulla legittimità o meno della carne sintetica.

Il futuro della carne

In un mondo in cui il sovranismo retorico è spesso utilizzato come arma di manipolazione, è fondamentale prendere le distanze da questa semplicistica divisione “noi contro di voi“. Abbiamo visto quanto questa retorica possa essere dannosa e fuorviante. Un chiaro esempio è la discussione sulla “carne sintetica“, un termine che non rende giustizia alla realtà. È fondamentale notare le differenze sostanziali tra questa definizione e quella corretta, “carne coltivata“.

La Retromarcia Italiana sulla carne sintetica

Ora che il Ministro Lollobrigida ha fatto retromarcia rispetto al divieto di produzione e importazione della “carne sintetica“, è il momento di affrontare il futuro con serietà, anziché rinfacciare gli schieramenti. Secondo quanto riportato da Essere Animali, l’Italia ha ritirato la notifica TRIS relativa al disegno di legge che avrebbe vietato la produzione di carne coltivata. Questo significa che il ddl non potrà essere approvato, poiché manca l’approvazione dell’Unione Europea.

Carne sintetica
Carne sintetica

La bocciatura inevitabile

La notifica TRIS è un processo volto a prevenire la creazione di barriere commerciali all’interno del mercato unico dell’Unione Europea. Gli Stati membri devono notificare i progetti legislativi relativi ai prodotti, che vengono valutati in base alla normativa comunitaria. Il ddl di Lollobrigida si scontra apertamente con questi principi.

Carne sintetica: chiamare le cose con il loro nome

È quindi urgente fare marcia indietro per evitare una bocciatura inevitabile. Possiamo aspettarci dichiarazioni e interviste fortemente polemiche e caustiche, ma noi, nel nostro piccolo, continueremo a chiamare le cose con il loro nome. Siamo pronti a un futuro in cui l’Italia si affermi come protagonista nel settore dell’enogastronomia europea. Anche perchè altrimenti la narrazione talvolta strumentalizzata sul contenimento delle emissioni, sul benessere degli animali e sulla ricerca di uno stile di vita meno impattante rimarrebe solo pura retorica.

È ora di incominciare a cambiare la nostra vita nel piccolo tramite scelte quotidiane, anzichè aspettarci che le novità arrivino dall’alto per poi passare il tempo a lamentarci!

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