Jamie Oliver pensa in grande e ha deciso di voltare pagina, in qualche modo. Proprio lui infatti ha una novità che fa restare senza parole.
L’impero culinario di Jamie Oliver: nuovi orizzonti
L’espressione “regno della gastronomia” non è certamente una novità per il rinomato Jamie Oliver, chef britannico che, in un certo senso, ha inaugurato la generazione di cuochi provenienti dal mondo televisivo.
Una catena di ventitré locali di ristorazione, costruita sulla robusta base della sua notorietà mediatica – una base che, tuttavia, ha rivelato delle crepe. D’altra parte, “fallire” è un verbo che accompagna spesso l’azione imprenditoriale e non necessariamente porta a una condanna – tanto è vero che il Jamie Oliver Group, l’azienda che gestisce i ristoranti dello chef inglese, ha di recente ventilato i propri piani per espandere la propria presenza globale fino a raggiungere duecento sedi entro il 2027.
Un piano di espansione globale ambizioso
La notizia proviene direttamente dai media internazionali – the drinks business e Restaurant su tutti: Ed Loftus, direttore globale della ristorazione per il Jamie Oliver Group, ha dichiarato di avere in programma novanta nuove aperture in tutto il mondo entro la fine dell’anno in corso; con ulteriori venticinque – trenta ristoranti previsti per l’anno successivo.
Un’ascesa decisa verso la meta
I numeri, come già menzionato all’inizio dell’articolo, sono inequivocabili. Secondo quanto dichiarato da Loftus, esiste un piano ben strutturato in corso per portare il gruppo a oltre duecento sedi entro il 2027.

Il direttore, è importante sottolinearlo, non ha alcun dubbio riguardo al risultato e credono assolutamente di poter raggiungere l’obiettivo, con successo.
Un nuovo inizio per Jamie Oliver
Nel frattempo, lo stesso Chef sta ultimando i preparativi per la sua nuova avventura a Covent Garden, Londra – la prima apertura dopo il collasso del suo impero di ristoranti avvenuto quattro anni fa.
Stanno creando un menu che rispecchi il suo amore per la ricca e variegata cultura alimentare britannica e supporti produttori e fornitori indipendenti, come scritto Oliver su Instagram. La sua speranza è che Catherine Street diventi un luogo accogliente e gioioso dove cenare, con un servizio impeccabile e piatti deliziosi come perno centrale. È entusiasta di questo nuovo progetto.
Un piano di espansione globale ben definito
Attualmente, il Jamie Oliver Group opera in ventiquattro mercati in tutto il mondo, con le prossime aperture che dovrebbero interessare Spagna, Polonia, Germania (con un’apertura prevista a Berlino sotto il brand Jamie Oliver Kitchen) e anche negli Stati Uniti, sebbene in un futuro ancora indefinito. Al momento, stanno concentrando i loro sforzi in Europa e puntano a consolidare la loro presenza nei mercati chiave, anche se gli Stati Uniti rappresentano il prossimo obiettivo.